Il pacco batterie per uso stazionario può essere ottimizzato per due principali utilizzi: ciclico e in tampone.
L’uso in tampone, stand-by, è quello tipico degli UPS ad uso domestico o professionale. Le batterie al piombo sono largamente utilizzate e rappresentano un buona ed economica soluzione.
L’introduzione della tecnologia al litio può aumentare sia l’efficienza del sistema, grazie alla loro minor autoscarica, che la durata operativa.
In particolare trova vantaggi rispetto al piombo in tutte le applicazioni dove lo storage è utilizzato con frequenti e profondi cicli di carica-scarica.
Un limite della tecnologia del piombo ottimizzata per l’uso in tampone è quello di sopportare male frequenti cicli di carica-scarica riducendo la vita utile della batteria stessa. Un esempio ne è la batteria dell’auto che supporta bene forti correnti di scarica per la messa in moto, ma se viene scaricata in profondità si deteriora velocemente dopo solo pochi cicli.
L’uso ciclico è fondamentale a supporto di impianti eolici e fotovoltaici ed in altri casi analoghi con 300-350 cicli/anno.
Nell’uso ciclico un parametro importante è il DOD (Deep Of Discharge), parametro che indica la quantità di energia che preleviamo rispetto a quella totale/nominale. Sostanzialmente per tutte le batterie elettrochimiche tale parametro incide pesantemente sulla durata operativa della batteria stessa.
Per le batterie al piombo tra un ciclo con DOD del 100% ed uno al 30% la vita utile si può ridurre fino ad otto volte, da 150 ad oltre 1000 cicli (vedi tab 3). Questo impatta direttamente sia sul costo d’impianto, dovendolo sovradimensionare, che su quello di mantenimento con frequenti sostituzioni.
Le batterie al litio possono avere invece prestazioni estremamente migliori raggiungendo e superando i 5.000 cicli con le Li-titanate, ma ci sono proposte industriali che superano i 15.000 (vedi).
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